Scritti

Maria Teresa Carloni, Eucaristia fonte di speranza. Con Gesù il tempo viene consumato

Punto focale cui dedicò la vita e per il quale spese le sue maggiori energie Maria Teresa Carloni (1919-1983) è stata certamente la Chiesa perseguitata: perseguitata come non mai per vastità di territori, per numero di fedeli e per intensità di martirio. In particolare ai Pastori e grandi Confessori della fede in questa Chiesa che “soffriva, combatteva e pregava”, Maria Teresa seppe offrire una vicinanza fraterna e materna, ardita e commovente. Cuore di tale sua straordinaria missione, e segreto al tempo stesso, fu il suo amore speciale per il mistero eucaristico. 

«Maria Teresa Carloni fu un'innamorata dell'Eucaristia. Anche nel periodo della sua vita in cui rimase lontana dalla pratica religiosa ella provava forte nostalgia di Gesù eucaristico, verso cui ebbe sempre un'attrattiva particolare. Quando giunse al pieno possesso della fede e della sua pratica, mai tralasciò la Comunione quotidiana, nonostante il digiuno allora in vigore dalla mezzanotte. E lei non tollerava alcuna eccezione in proposito. Dopo la conversione, d'altronde, Maria Teresa si era diretta verso l'Eucaristia con entusiasmo e sconfinato amore. Lo provano i copiosi scritti su questo tema redatti, in maggior parte, negli anni 1955 e 1956. Fu infatti quello in modo accentuato il periodo di grande sensibilità eucaristica nella sua vita, accompagnato pure da fenomeni mistici precisi riguardanti proprio l'Eucaristia.

«Lo scritto di 38 Meditazioni sull'Eucaristia, raccolte in un grosso quaderno e redatto dal 21 giugno 1955 al 14 febbraio 1956, tratta tutti gli argomenti riguardanti il mistero eucaristico.

A tanta abbondanza di pensieri, annotati in ben 257 facciate, vengono quindi ad aggiungersi nove lunghe lettere inviate al Padre Spirituale. In quell'anno 1955, aveva inoltre trascorso l'intera quaresima cibandosi di sola Eucaristia, superando non poche difficoltà affinché tutto rimanesse segreto.

In specifico, particolare fu la relazione che Maria Teresa pose, intima e vitale, tra l'Eucaristia e la Madonna. Non può che colpire l'attualità di tale nesso anche alla luce, cinquant'anni dopo, di quanto Papa Giovanni Paolo II ha scritto nella Lettera Enciclica Ecclesia de Eucharistia e proclamando poi l'Anno Eucaristico con la Lettera Apostolica Mane nobiscum Domine. Con intuizione originale e stupefacente convergenza, i testi di Giovanni Paolo II e di Maria Teresa Carloni spesso usano un linguaggio “cosmico”, con sfondo escatologico, e anche accomunano il mistero eucaristico al mistero di Maria, evidenziandone i medesimi tratti salienti nell'Annunciazione, nella Visitazione, a Cana, sul Calvario e nel Cenacolo.

Schizzi di pensieri, meditazioni notturne, appunti epistolari: qualunque sia la definizione che si voglia dare a queste pagine di Maria Teresa Carloni, è comunque palese che ci trova dinanzi a riflessioni dalla portata teologica, spirituale e mistica ben più ampia e profonda. La sintonia evidenziata con i documenti recenti del Papa non ne costituisce che un eloquente dato. La fede e la pietà dalle quali scaturiscono queste pagine di estrema attualità sono comunque indice di quanto un cristiano può coltivare e vivere nella propria quotidianità. L'umanità contemporanea non ha forse bisogno dell'annuncio di queste verità, fonte di speranza superiore? Non è attraverso Maria Donna eucaristica che si riannoda il Cielo con la terra, i figli con il Padre attraverso la Madre? Non sono forse l'Eucaristia e Maria l'antidoto ad un materialismo e ad un consumismo gretto e volgare, ad un vuoto dello spirito che crea sempre più disperati della vita? Come non pensare alla forza amorosa di Cristo che si dona intero all'uomo nel Sacramento eucaristico e a Maria che glielo porge per riacquistare una purezza di vita, di corpo e di spirito, perdute per inseguire chimere ideologiche o fatui miraggi della superbia umana?

Per questo abbiamo bisogno della “tensione escatologica dell'Eucaristia”, nella quale “il tempo è consumato”, secondo la bella espressione di Maria Teresa Carloni, e la quale, quindi, “ci è data perché la nostra vita, come quella di Maria, sia tutta un Magnificat” (EdE, 58), fa eco il Papa venuto da lontano.

 

Maria Teresa Carloni, Diario di una mistica nella terra del Signore. VIAGGIO IN TERRA SANTA 1-8 GENNAIO 1967

Quando nel 1967 Maria Teresa Carloni compie il suo pellegrinaggio in Terra Santa, i confini tra lo Stato d’Israele e gli Stati vicini erano sensibilmente diversi dagli attuali. L’autrice di questo semplice e vivo diario di viaggio va pellegrina nei Luoghi Santi esattamente sei mesi prima della guerra che vedrà cambiare ancora gli equilibri geopolitici di quella tormentata regione. Tra il dramma di una missione da compiere ad ogni costo per la Chiesa martire e l’amarezza degli impedimenti burocratici che non lo consentivano, la Terra Santa offre a Maria Teresa il ristoro alle fonti della fede, in cui tutto rimettere in umile abbandono al Signore. 

«Questo testo porta a conoscenza di un pubblico più ampio e diversificato la figura della serva di Dio Maria Teresa Carloni (1919-1983), vissuta a Urbania (Pesaro- Urbino), per lo più nascosta agli occhi degli stessi compaesani. Ma la dott. ssa Maria Teresa Carloni non lo era a Papi del XX secolo, da Pio XII a Giovanni Paolo II, né ai primati e a molti pastori della Chiesa perseguitata nell’Europa centro orientale, come nella lontana Cina e Paesi limitrofi e in Sudan... Questo libro dona a Maria Teresa Carloni veste di grande attualità nell’ambito delle comunità cristiane del vicino Oriente che nel nostro secolo XXI conoscono una nuova ondata di persecuzione e di sofferenza a motivo della propria fede» (dalla Prefazione di mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore apostolico a Gerusalemme).

 

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